Non-essere-se-stessi-Non-funziona

Alessandra Brusegan #15JobsChallenge

Qualche mese fa una persona (a cui sono molto legata) mi ha fatto una critica da pugno in pancia.

Mi ha chiesto: “Perché quando la spieghi tu, qualsiasi cosa diventa terribilmente noiosa?”

Questa frase ha aperto uno squarcio. Come quelli di Lucio Fontana, per intenderci, un taglio da cui ha iniziato ad uscire e ad entrare qualcosa che, evidentemente, prima era bloccato.

<<Davvero quando le dico io, le cose diventano noiose? Ma non può essere!!! Non me l’ha mai detto nessuno.>>

 

Eppure… a dire la verità succede spesso che, quando inizio a parlare io, il mio interlocutore inizi a distrarsi, anzi direi che succede il 60% delle volte. Qualcuno comincia a guardarsi in giro, come se ci stessi mettendo troppo a dire la mia, qualcuno sembra annoiato, qualcuno pensa ad altro, qualcuno sorride anche se quello che sto dicendo non fa ridere.

Ma non capita sempre. Ad alcuni (tanti) piace parlare con me! Ma è vero che ci sono persone che reagiscono come se mi trovassero insignificante, come se quello che dico non li coinvolgesse assolutamente.

 

Ma la consapevolezza, come sempre, è la porta di accesso alle risposte.

E visto che mi sono accorta che era vero, ho iniziato a studiare il fenomeno. A capire con quali persone succede. In quali contesti. Con quali argomenti.

E ho capito.

Ho capito quando scateno questa reazione, ho fatto caso a come cambia il tono della mia voce, a che facce fanno le persone.

Ho capito quando le annoio, quando non riesco a creare una connessione. 

Succede quando fingo, quando cerco di interpretare la me che vorrei essere e caccio fuori dalla stanza la me che sono.

 

È successo di nuovo martedì scorso, ero ad un evento di formazione&teambuilding, supportavo un collega più senior e, per quanto fosse lui a dirigere la giornata, ho fatto anche io degli interventi alla classe.

E ci ho fatto volutamente caso: mentre parlavo guardavo la platea, stavo attenta alle loro facce, cercavo risposte e vedevo che non mi seguivano. Mi guardavano sì, ma le mie parole non si infilavano. Erano come delle frecce che arrivavano troppo flosce per ficcarsi nel bersaglio. 

Mi capita agli eventi, ai meeting in cui voglio fare bella figura. Mi capita ai primi incontri con persone che non conosco. In queste occasioni esce una me gnègnè (come la chiamo io) un po’ rigida, impostata… e la verità è che gli altri capisconoche c’è qualcosa che non va.

Che c’è qualcosa di non autentico.

 

È questa la cosa incredibile! Che quando “fingiamo” o ci atteggiamo gli altri se ne accorgono… è incredibile, ma le persone percepiscono questa incongruenza.

È un meccanismo che abbiamo dentro da 100.000 anni, ci siamo evoluti con la capacità di sentire inconsciamente se qualcuno sta nascondendo qualcosa o sta cercando di essere altro, di fingere su qualcosa. Tutti noi sappiamo “percepire-&-codificare” in modo automatico tutte le micro-espressioni, le variazioni nell’intonazione vocale, i brevi e sottili cambiamenti della postura che ci rivelano le emozioni di chi ci sta davanti.

 

È un intuito che possediamo tutti e che usiamo continuamente, specialmente quando incontriamo qualcuno che non conosciamo e abbiamo bisogno di valutarlo. 

E pensate! Proprio nei momenti in cui l’allerta delle persone è al massimo, quando mi scrutano per capire se di me si possono fidare, io presa dal disagio di essere me stessa fingo di essere un’altra e vengo inesorabilmente beccata!!

☀️WoW, che rivelazione!!!☀️

E pensare che c’è un altro aspetto! Che è anche più interessante pensandoci bene.

Sembra, infatti, che le persone apprezzino di più chi è sincero ma imperfetto rispetto a qualcuno che cerca di sembrare perfetto! Tutti noi ci sentiamo più affini, più vicini, più in empatia/sintonia con qualcuno che è vulnerabile piuttosto che con chi appare invincibile.

 

Insomma, la direzione ora è chiara!

Cioè, ho capito dove sbaglio.

Ma non sono sicura che nei contesti più complessi riuscirò davvero a lasciarmi andare ed essere me stessa, mostrandomi come sono, con le mie debolezze e imperfezioni.

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