Siamo ciò che facciamo

Alessandra Brusegan #15JobsChallenge

Esperienza ormai è diventata la mia parola preferita.

Esperienza in ogni accezione, intesa come:

1. un’attività o un evento vissuto o da vivere

2. il risultato della partecipazione attiva a qualcosa 

3. la somma delle sensazioni, delle emozioni e delle percezioni che si provano 

4. il processo di apprendimento che si sviluppa attraverso il contatto diretto con le situazioni della vita

5. l’insieme delle conoscenze, delle competenze e delle abilità che si possono acquisire.

E mi accorgo che sono proprio le esperienze quelle che hanno un ruolo cruciale nel plasmare il nostro modo di pensare, sentire e agire. Ogni esperienza che viviamo ci cambia in qualche modo, e contribuisce a confermare-o-ridefinire-o-affinare-o-modificare la nostra percezione del mondo e di noi stessi. 

Ogni volta che mi metto in gioco con una nuova esperienza, sento che sto diventando sempre più cosciente di me stessa e del mondo che mi circonda. Capisco che non esiste “la realtà” o “la verità” ma che sono io a crearle. E questo mi dà una gioia infinita perché mi restituisce il controllo su qualsiasi cosa. 

Io vorrei che questa challenge non finisse mai!!! 

Non vorrei mai arrivare mai alla fine, non vorrei mai completarla, vorrei rimanermene per sempre in viaggio. Il che, forse, è esattamente la risposta che cercavo. Non ho una meta, un punto di arrivo o un “destino”, inteso come il punto di fine del viaggio. Vorrei che il mio destino fosse proprio il mio percorso. 

Questi mesi sono stati, lo dico sinceramente, i più belli della mia vita e non solo, anche quelli che ho vissuto con maggiore presenza/coscienza. L’idea di non avere nulla da dimostrare, ma tutto da imparare, mi ha finalmente liberata e questa libertà – che mi resa leggera e svincolata – la vedo nelle scelte che faccio ogni giorno e nel percorso che sto tracciando. Il che è una rivelazione nuova: la mia vita non sta in ciò che costruisco per domani, ma è nel pezzettino traccio oggi

Io, ma anche tutti noi, siamo quello che abbiamo scelto di fare oggi, che poi è ciò che ci porta un po’ più lontano dal punto in cui eravamo arrivati ieri. Come un percorso, come un’infinita serie di puntini da unire a piacimento, in modo libero. 

Di nuovo questo concetto di libertà che, quella volta, mi fa venire in mente Jean-Paul Sartre: per lui la libertà è proprio la facoltà di scegliere e plasmare il proprio destino, il che coincide anche con la responsabilità della propria vita e delle decisioni che ne determinano il corso.

Come dire, la nostra vita sta in ciò che scegliamo di vivere, nelle esperienze che scegliamo di affrontare e sostenere. 

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