Fare dei buoni propositi per il 2023 è una delle attività più salubri ed esaltanti che esistano. E, proprio per questo, sono una cosa seria.
Fare buoni propositi per il nuovo anno non è uno scherzo. Non è una cazzata. Non è una cosa da fare in un momento di relax, o addirittura un po’ brilli! Non bisogna farlo con il cuore o con la pancia, i nuovi obiettivi non devono nascere dalle emozioni perché, altrimenti, sarebbero scelte volubili.
I buoni propositi sono un’attività da curare come la pianificazione finanziaria della famiglia. Devono stare in piedi a prescindere dall’umore, dal tempo atmosferico o dal fatto che ci si è beccati il raffreddore. E ancora più importante: i buoni propositi non vanno sparati alti, come si dice di fare sui sogni.
Si dice che debbano essere rilevanti, specifici, misurabili, ragionevolmente raggiungibili e che debbano avere una data di scadenza. E, aggiungo io, bisognerebbe che fossero anche abbinati/coerenti con il contesto personale-famigliare-sociale in cui si sceglie di vivere (o che si sceglie di non cambiare), altrimenti ci sarà sempre qualcosa che li ostacola.
Fare dei buoni propositi è una cosa seria e utile perché è bellissimo quando si riescono a realizzare. Danno energia, forza e autostima quando si portano a termine.
Ma non è sempre così.
Fa male non raggiungerli. Fa male quando ci si rende conto che si sono persi per strada, che non è cambiato molto di ciò che, invece, si voleva rivoluzionare. Fa male sentirsi degli stupidi perché non si è stati in grado di perseguirli con determinazione, devozione e continuità.
Quindi quest’anno voglio lavorare con la testa. Non ho ancora definito i miei buoni propositi perché volevo dedicare (molta) attenzione a questa attività che è importantissima per me, almeno per 3 ragioni:
1. per tenere alta l’attenzione sulle cose importanti
2. per non vivere a caso
3. per tenere in ordine i pensieri sabotatori.
Quindi ho scelto una metodologia: seguirò questa scaletta e definirò un paio di obiettivi. La scaletta è una mia rielaborazione di una decina di metodologie che ho trovato qua e là.
Io la provo in questi giorni, settimana prossima i risultati.
Definire il problema/tema: cosa cambieresti? Qual è il risultato che vorresti raggiungere? Su cosa credi ci sia bisogno di migliorare?
Definire una scadenza: entro che data vorresti il problema risolto? Entro quanto tempo vorresti vedere completato il cambiamento?
Visualizzare la soluzione ideale: pensa a un momento futuro in cui ciò che vuoi è stato raggiunto, il cambiamento che sogni si è verificato e esplora quella nuova realtà. Come stanno andando le cose? Come hai superato quel problema? Cosa è diverso da prima?
Sguazzare nella soluzione: immagina che ne parlino i giornali, fingi che sia un fatto di cui si è parlato addirittura in tv. Scrivi un titolo per la tua notizia e anche un breve articolo o una notizia radiotelevisiva di trenta secondi.
Dettagliare la soluzione: ora, restando con la mente nel futuro, riguarda indietro il tuo passato fino ad oggi. Che cosa hai fatto per ottenere quel risultato, per attuare quel cambiamento? Aggiungi fatti, circostanze, dettagli di come, finalmente, hai attuato quel proposito.
E superare gli ostacoli: resta nella prospettiva del futuro, che cosa ti ha ostacolato lungo il tuo percorso? Ci sono stati momenti difficili o situazioni che ti avrebbero potuto impedire di raggiungere il tuo risultato? Quale erano e come li hai superati? Nella descrizione aggiungi anche gli errori che potresti aver commesso, incluse le cadute, i momenti bui e di sconforto e le volte in cui sei riuscito a rialzarti e continuare.
Ritorno al presente: ora crea una prima bozza di come puoi raggiungere il tuo risultato lavorandoci d’ora in avanti. Definisci:
– step intermedi, obiettivi parziali, milestones a cui fare il punto e celebrare il tuo successo
– possibili soluzioni a tutti i problemi/ostacoli/rallentamenti che potrai incontrare, dettagliano oggi, a freddo, quali potrebbero essere le strade per superarli
– e tieni conto che errori/sbagli/cadute sono assolutamente normali!!