Da quando ho iniziato ad osservarmi di più, osservo di più anche gli altri intorno a me, e ho notato una cosa. Una cosa che faccio io, ma che fanno in tanti, in tantissimi. Anzi, quasi tutti quelli che conosco, tranne i bambini.
Viviamo i nostri giorni nell’assidua e incessante attività di costruire il castello della nostra vita: gli diamo basi solide, o almeno cerchiamo di renderle il più solide possibile, scegliamo uno stile che sia coerente con ciò che vogliamo diventare, e poi iniziamo a farlo crescere in altezza e ad espanderlo. Gli diamo forma con la nostra personalità e professionalità e lo riempiamo delle relazioni che creiamo e dei legami che man mano costruiamo. E controlliamo che sia come ce lo aspettiamo, confrontandolo con quello degli altri e intervenendo a modificarlo ogni volta che ciò che vediamo non ci piace.
Mostra i nostri successi e tutto ciò che riusciamo a realizzare. E allo stesso tempo diventa anche la fortezza che nasconde i nostri punti deboli e le nostre paure e ha stanze sotterranee in cui seppelliamo i nostri fallimenti, perchè nessuno li veda.
E più il castello cresce, più abbiamo paura che si rompa. Più è bello più ci identifichiamo con la sua forma. Più è complesso, più l’incertezza ci mette ansia. Più diventa visibile agli altri, più scaviamo per nascondere ciò che non vogliamo che si veda. E più si va avanti con gli anni, più questo castello diventa tutto ciò che abbiamo e ogni sforzo, da quel momento, è orientato nella direzione di proteggerlo, difenderlo, preservarlo, mantenerlo.
Eppure, man mano, si fa strada l’incubo che qualcosa vada storto, che qualcosa si rompa. Che un’ala crolli, che la pioggia lo danneggi, che qualcuno venga a distruggerlo.
La verità è che è solo un castello di sabbia, sembra reale e solido, ma è fragile, incerto e la cosa che fa più paura è l’idea che, se cade, dovremo ricostruire un altro… il che ci sembra impossibile visto il tempo e la fatica con cui abbiamo realizzato quello.
E finalmente ho capito perchè alla mia età sento questa paura che non ho mai avuto prima. E perchè qualche anno fa non sapevo nemmeno cosa fosse.
Ecco quello che voglio per il mio futuro: voglio costruire un castello più piccolo, e poi subito un altro e un altro ancora. Voglio ricominciare a vivere come quando avevo 20 anni, voglio la libertà di fallire e la gioia di cambiare castello ogni volta che mi va, senza identificarmi o barricarmi in nessuno. E la mia #15JobsChallenge mi sta servendo proprio a questo.