Un paio di settimane fa mi sono <<scontrata>> con il concetto di baseline della felicità.
E ho scoperto, mio malgrado, che esiste questa specie di linea di equilibrio a cui la nostra felicità ritorna sempre – continuamente e inesorabilmente – anche dopo gli avvenimenti più gioiosi o tristi. Una specie di reset inevitabile che sfuma e annebbia leggermente i ricordi di ciò che abbiamo vissuto per aiutarci a tornare ad affrontare la vita.
Per un istante ho pensato che fosse un incubo, come il Giorno della marmotta con Bill Murray. È triste pensare che, indipendentemente da ciò che ci accada, arriva un giorno in cui ci risvegliamo a livello 0.
Per fortuna, però, ho scoperto che esiste un antidoto. Una ricerca scientifica (https://psycnet.apa.org/record/2005-08033-003) ha scoperto che c’è un modo per far crescere la propria baseline nel tempo.
E sono 3 gli “esercizi” che hanno dato prova di aumentare la felicità (ma anche di diminuire i sintomi della depressione) nel lungo periodo:
- Three good things in life, cioè scrivere ogni sera 3 cose che sono andate bene durante la giornata, spiegando perché;
- You at your best, cioè descrivere (sempre per iscritto) la migliore versione di sé e leggersela ogni giorno;
- Using strengths in a new way, cioè trovare ogni giorno un modo nuovo e diverso per utilizzare i propri punti di forza (.. che poi è l’essenza della #15JobsChallenge!)
Mi sono messa d’impegno e nelle ultime 2 settimane ho fatto, anche, l’esercizio 1 e 2. Ogni sera ho scritto&descritto le 3 cose che erano andate bene durante il giorno, e ogni mattina mi sono letta&riletta la descrizione della miglior versione di me.
E questo qui sotto è il risultato, il punteggio va da 1 a 5. (Ho fatto questo test: https://www.authentichappiness.sas.upenn.edu/questionnaires/authentic-happiness-inventory)

Il mio score è cresciuto del 20% dal 29 agosto al 12 settembre. Sembra incredible, ma è vero. Sono più felice veramente.
Eppure non ho vinto alla lotteria né ho ricevuto un oscar, ho solo prestato più attenzione alle cose belle della mia vita, mi sono giudicata con più obiettività, ho fatto leva sui miei punti di eccellenza.
E ho capito che la baseline della felicità è solo lo sgabuzzino delle cose belle. Se le nascondi, se non le guardi, se non le usi, le dimentichi.